Sopra la panca. Perché senza allenatori il calcio non sarebbe lo stesso

Maniaci, egoisti, fanatici, pragmatici, sognatori. Chi sono gli allenatori di calcio? L'Italia si divide da sempre: chi li ama e chi li odia, chi crede che siano fondamentali, chi è convinto che siano la cosa più superflua del calcio. Quanto conta un allenatore? È una domanda eterna, ma è anche una domanda senza risposta, perché la risposta è sempre la stessa: contano tanto quando si perde e poco quando si vince. Perché l'allenatore è l'unico singolo in un gioco di squadra, il più facile da criticare e anche da esaltare: il capro espiatorio, o il genio. L'arrivo di Mourinho nel campionato italiano ripropone il dilemma: lui, il numero uno, lo special one. Vincente, ingombrante, personaggio nel bene e nel male. Già, ma quanto incide? E quanto incidono gli anti-Mourinho, cioè tutti gli altri che non sono lui? Qualcuno ha cambiato il calcio, qualcun altro ha fatto finta, molti non ci sono riusciti anche provandoci. Altri non ci hanno neanche provato, ma sono diventati più famosi di quelli