Robinson dall'avventura al mito. «Robinsonnades» e generi affini

Avventura alla moda gia’ al suo apparire - lo dimostra l’immediata e dilagante fortuna in Europa - “Robinson Crusoe” (1719) di Daniel Defoe diviene presto exemplum della capacita’ dell’uomo di dominare gli eventi e di fare salva la propria dignita’ nelle circostanze avverse. Oggi, spogliato degli intenti educativi, delle contingenze culturali, delle ridondanze del modello narrativo, Robinson conserva il suo statuto di mito letterario, anzi lo consolida. E tanto piu’ e’ vivo il mito quanto piu’ si rarefa’, nelle riscritture, la vicenda originariamente narrata di cui resta solo, forse, l’esperienza di una forte solitudine, strumento di rivisitazione di se’ e della propria collocazione nel mondo. E’ l’universalita’ di questo archetipo che consente l’evocazione del mito di Robinson a tutte le latitudini: i saggi presenti in questo volume lo ritrovano - nelle piu’ varie elaborazioni - nelle letterature austriaca, belga, francese, inglese, italiana, portoghese, quebecchese, russa, spagnola, sudafricana, tedesca…