Jum fatto di buio. Olga di carta

Tutti sapevano che Olga\r\namava raccontare bene le sue storie\r\noppure non le raccontava affatto,\r\ne quando la giovane Papel\r\nattaccava un nuovo racconto\r\nla gente si metteva ad ascoltare...\r\n\r\n\r\nÈ inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale.\r\nGli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto.\r\nQuel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. \r\nÈ un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro.\r\nJum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono\r\nun dono che Olga porge