Israele. Prosperità senza pace

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Mentre il mondo è impegnato nella lotta al Covid-19, la sbandierata annessione israeliana di parte della Cisgiordania potrebbe comportare la fine del conflitto israelo-palestinese dopo oltre settant’anni. Grazie al consenso dell’Amministrazione Trump, allo Stato ebraico si offre un’opportunità storica di proclamare una vittoria netta e irreversibile, rendendo impossibile la creazione di uno Stato palestinese nei Territori Occupati. Tale annessione sarebbe contraria al diritto internazionale e ostacolerebbe la cooperazione regionale di Israele con gli Stati arabi, ma non comporterebbe sanzioni per lo Stato ebraico né provocherebbe una Terza Intifada di proporzioni tali da rovesciare gli attuali rapporti di forza. Claudia De Martino analizza il quadro mediorientale dal punto di vista dei due schieramenti, ricordando le tappe che hanno portato alla situazione odierna e studiando gli scenari che possono ora delinearsi. I Palestinesi, che hanno perso la battaglia territoriale, potrebbero ancora “non perdere la guerra” rinunciando alla logica dei due Stati per abbracciare una lotta progressista per i diritti di cittadinanza all’interno dell’unico Stato esistente, in nome di grandi valori del XXI secolo come uguaglianza e democrazia.
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