La sentinella delle Dolomiti. La mia vita sulla Marmolada

Standornsospesi tra terra e cielo, in certi momenti sembrarndi toccare con mano il confine tra la vita e larnmorte.rnrn«È la montagna che mi ha insegnato a superare le prove più difficili.rnLa montagna ti insegna a fare le cose una allarnvolta, un passo alla volta, con il tuo ritmo e lerntue forze, appoggiando saldamente un piederndopo l’altro, per non scivolare e avanzare diritto.rnTi insegna a non farti prendere dal panicorno dallo sconforto, anche quando non ce larnfai più e ti sembra che l’obiettivo finale siarntroppo lontano».rnrnRaggiungere il punto più alto della Marmolada, larnRegina delle Dolomiti, ti dà una scarica di adrenalina.rnViverci, in solitudine, per cento giorni di seguito,rnè un’esperienza che ti cambia la vita.rnA 42 anni, Carlo Budel decide di lasciare un lavorornsicuro, a tempo indeterminato. Non sopporta piùrnla routine quotidiana, né il pensiero che i giornirndella settimana saranno uno uguale all’altro, senzarnsorprese, senza emozioni. Sulle montagne, Carlorntrova la sua strada. Scopre per caso che stannorncercando un gestore per la Capanna Punta Penìa,rnil rifugio più alto delle Dolomiti. Sente che è quellornil suo destino: diventare il custode della Marmolada.rnTutto, a 3.343 metri d’altezza, acquista un saporernestremo, dall’esplosione di colore dell’alba,rnalla terribile forza dei temporali e del vento. Standornsospesi tra terra e cielo, in certi momenti sembrarndi toccare con mano il confine tra la vita e larnmorte.